Il dramma della socialità. intorno ad un tavolo, vi guardo e mi sento inciampare nel bicchiere. nel fazzoletto. nelle posate. non sono abbastanza – non sono all’altezza – non sono bella. e tornano gli zaini capovolti. perdonatemi per i rumori, farò piano. diventerò trasparente così si possa solo sentire la mia mancanza – non l’abbondanza futile del posto che occupo.