Cara, il tavolo è sghembo. Ha una tacca nelle gambe. Così pare sempre in bilico. Ti ricordi? Avevi picchiato la testa molti anni fa. Cadendo. Che risate. Non abbiamo voluto cambiarlo. Il legno ha l’odore dell’Atelier. Della prima volta. Anche di lui, del padre, di ogni “grande altro”. E poi il tavolo, sotto; sulla pancia rovesciata conta 38 crepe. E tu ancora, hai voluto tenerlo. Perchè ha l’odore del canale, della poppa, e delle margherite. Ieri il tavolo si è piegato. Lo giuro. Ha fatto una curva. Se entri di lato, nella stanza, pare rovesciato. Ma è un’effetto ottico. Il tavolo adesso è rotondo. Almeno una componente del tavolo. Sarà stata Sheila. Dio solo sa cosa combina da sonnambula. Intanto vado a prendere le stoviglie perchè non credere il tavolo resta lì. Perchè ha l’odore delle sedie, dei bottoni, di Cadmo ed Harmonia, di noi.