La propria voce, non si può amare. è una voce matta la mia. vorrei fasciarla e riempire ogni crepa. esce seme da tutte le parti. in modo poco controllato. eppure è così profondamente mia. che in fondo ne vado fiera. per la bandiera che innalzo sudicia e ben piantata nel terreno più sbagliato. un giorno saprò dire la ninna nanna e chinare le ghiandole nella fontanella di acqua potabile. ma adesso, va bene, guardo i coccodrilli nelle fogne ed imparo a non tagliarmi con le squame.