“e l’uomo, e la donna arrivarono a riempire le ceste di latta con il sale ed il bagno. Non facevano rumore sopra gli zoccoli. Pareva la festa dello schiavo eccitato. Si diano ai fuochi le chiavi del cielo. Sia il sonno del pescatore l’urlo del soldato. abbiate cura – compaesani – delle ghirlande, essiccate l’achirante. Bambino, tu! accampa l’asino vicino al luogo della vasca poichè possa riposare l’esodo dei sognatori. lasciate entrare al galoppo le nostre mani rosse. non fate domande – ed avvicinatevi a guardare l’immenso. non si gettino monete. niente desideri. tacete le preghiere. andate a chiamare gli ultimi e preparate l’unguento. sulla spugna il crine si farà d’oro. avrete memoria di questo giorno come il primo della memoria di Afrodite”