Mio padre l’altro giorno dopo le ventidue mi portava in giro indicandomi con il dito “questo” e “quello” – e mi diceva – “fotografa” – e poi alla gente che si fermava diceva con la voce bassa e roca un poco bagnata di vino “è mia figlia” ed un uomo gli ha chiesto “ma si vedono le cose lì dentro?” ho provato tenerezza per il mio paese e le sue feste celebrative ho provato amore per mio padre fiero delle decorazioni ho provato senso e mi sono persa nel passo zoppo di papà tornando a casa.
Samanta Cinquini
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