Come si trattasse tutto, di un enorme gioco in giardino. Quando si prepara lo spettacolo per gli zii che vengono da fuori. Allora si prendono le lenzuola e si appendono ai pali. Ciascuno collabora come può. Anche il giardiniere ha previsto il gioco ed ha piantato mesi addietro dei fiori pronti freschi alla sbocciatura. Non sono un burattinaio. Non sono nemmeno una regista. Sono la privilegiata che vede. Il mio maestro, in teatro, mi ha chiamato Tiresia. E mi tengo stretto questo nome di vittoria e fallimento.
Samanta Cinquini
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