non sia mai detto che un giovane artista lavori. perchè lui, imbecille; non garantisce il flusso dell’economia anzi se può la rallenta fino a fermarla. nella convinzione però, cari burocrati; che dove l’economia si ferma inizia l’uomo. certo, è faticoso, ci siamo dimenticati dell’uomo. di come è fatto. ci siamo dimenticati di quando si lavoravano i campi diventando ruscelli passeggiatori sotto al sole ma la sera, la sera … ah … si andava ad ascoltare un cantastorie e vedere le ombre dietro al lenzuolo del bucato danzare. ed il contadino baciava le mani del poeta errante. mani non bucate, prive di calli, e talvolta persino decorate. ma mani indispensabili alla fatica perchè chiavi del sogno. il sogno del contadino che garantisce di scambiare il canto del gallo per vera musica e non condanna. siamo stati fatti per combaciare. non per prevaricare.
Samanta Cinquini
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