Sama. Come mi chiama il ragazzo d’oriente, gentile – di Mestre. Samko come mi chiama la chimera. Sunny come mi chiama lui – lo sposo. Sam come mi chiamo, quando voglio dimenticare di avere il seno ed il monte di Venere. Queer come mi chiama il ragazzo gru dagli occhi pieni di terra (ed acqua). Uchiami come ci chiamiamo noi, anche quando gli altri non comprendono. Sami-Giò come mi chiama la casa e la nostalgia figlia e bambina. Samanta come mi chiamano i testimoni. Samy come mi chiama chi vuole solo stringermi. Sorellina come mi chiama il Pagnes e le sue pelli. Auti come mi chiamava il maestro. E chissà quanti altri suoni ancora mi mostreranno chi sono. E voglio essere esattamente questo, tutto questo. Nel suo caos ed indicibile collocazione. una, nessuna e centomila.
Samanta Cinquini
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