Diciamolo. Vorremmo essere dei santi. Ma siamo un poco dei Tommaso, dei Giuda, del terzo canto. Dalla Madonna abbiamo preso il velo, da Cristo le spine, dal buon ladrone le lacrime; da ogni sorta di Dio pagano o legittimo abbiamo preso il calice di vino, l’assenzio od il tócco di pane. Eccoci. Miserabili chiamati esseri umani. Nessuno è vinto oppure vincitore. Siamo pezzi di carne venuti dalla remota. Lasciamo i santi alla morte. Ricominciamo dai resti comuni.
Samanta Cinquini
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