Senza te. Di nuovo. Sarà come vedere se sono diventata grande. Se c’è abbastanza profondo perché possa tornare anche dopo lo stormo distante. Terrò vicino il piede che esce, e le cose – quelle cose che ci hanno fatto tanto arrabbiare – terrò vicino i tuoi dubbi e le braccia lunghe. Voglio vederti vivere. Ma fa male guardare vivere un pezzo fuori. Non sarà necessario imparerò dove mettere il metronomo. Così capiterà voltandomi di ritrovarti esattamente al mio zoppicare. Arrogante e timido. E saprò ridere e saprò rivalutare l’intermezzo e noi saremo come aria.
Samanta Cinquini
sito in lavorazione