E vorrei non finisse, il tulle sotto le tue gonne. Vorrei che tutti i santi, che sono stati chiamati, ci rimanessero a lungo sulla pelle alzata. Vorrei arrivasse una gru, un furgone, un braccio meccanico ed un mago; e si facesse della casa con la polvere – una torre per gli uccelli, e gli uomini con le costole predisposte allo spicco. Vorrei guardarvi fino gli occhi che dimenticano. Vorrei la vita fosse qui. Paziente, inesorabile; che si prepara a Lucifero ed alle sue lacrime – perché ci sia anche e soprattutto per lui un fortino dove coricare le corna ed i mignoli. Vorrei fossimo urgenti. E senza idealismi davanti le flotte, le masse, le folle, le piene – davanti a chi non abbandona. Vorrei essere – con Voi – e da nessuna altra parte.
Samanta Cinquini
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