Di norma non posto sul profilo personale immagini tratte dal progetto di pedagogia ed arte in corso. Il pesce d’Oro. Oggi, al rientro da una sessione presso il C32 performingartworkspace azzardo quest’eccezione. Non per la straordinarietà della fotografia. Sono immagini fotografiche scattate durante allenamenti vivi. Piuttosto per ringraziare. I miei maestri e la Maestra che mi ha accompagnato dove sono (e che è e sarà per sempre come Creatura ed Artista parte della mia vita), il mio mentore che mi ha aperto il cielo ed è tornato dopo anni a mostrarmi altre traiettorie ed a schiarire il buio, coloro al mio fianco che credono in me e combattono con me, ogni esperienza di segno e poesia incarnata, e quella piccola bambina vulnerabile con gli occhi strabici e le ossa da stambecco infortunato che sopravvive e lotta in nome della bellezza e dell’umano.
Qui – affiora una giovane fanciulla stretta ad una giovane donna. Ringrazio le donne. E ringraziando le donne, ringrazio gli uomini. Che non hanno paura di affiorare.
E chiedo alla mia guida interiore di tacere la perfezione. Di manifestarsi caotica, disordinata, imperfetta ed anche esagerata. Ma di manifestarsi. Di prendere in braccio quella bambina e sapere guardare quella bambina anche per le sue pezze belle di corpo e di anima. Senza presunzione. Senza umiltà. Con la povertà di chi ha fame, e s’affretta a cibarsi.
Grazie al Pesce D’oro – che mi permette di provarci. Ad avere fame.