Ho iniziato a leggerti perché avevi la parola “bellezza” in copertina. Poi la fame. Una profezia dietro l’altra. Dall’America alla pittura fiamminga. Non sono riuscita a baciarti la mano. Eppure mi pare tu sia nella quartina che lotta con lo scontrino, nella poesia dei soffioni e del loro andarsene, mi pare di sentire la tua voce non solo registrata ma viva. Viva. Questo é il potere della conoscenza. Quella rosa. Fatta di cuore, neuroni e rivoluzione. Ti sono grata. Estremamente. Ciao Todorov.
Samanta Cinquini
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