“come posso spiegarti chi sia. eravamo come sorelle. mi rubava i giocattoli. i miei erano sempre piu belli. per Lei. poi – quando si rompeva qualcosa – correva da me. ed aggiustava tutto. ogni pezzo fuori posto. c’era la consegna della merce presa. con il pianto. l’ammissione di colpa. eravamo come amanti. la sera sul cuscino ci davamo ad Orfeo con parole e carezze. Sapeva di resina, acqua e miele. Le raccontavo di altre torri e di possibili lieti finali. Eravamo come discepoli. fedeli ai nostri occhi. nel buio ci sapevamo trovare. e sempre nel buio ci sapevamo ricominciare. eravamo ogni aspetto – dai più terribili a quelli senza contenitore. non poteva che essere lei. ed io. così. come una maledizione dolcissima. per sempre”