Idiosincrasie dell’essere un esemplare adulta:
– non posso (mai) dormire da sola (conseguenza eventuale : radicale trasformazione in un mostro terrorizzato quivi estremamente pericoloso)
– ho bisogno almeno una volta al mese di distruggere la mia autostima (per renderlo possibile e credibile mi appello ad ogni segno interiore e-o circostante)
– ho bisogno almeno una volta ogni tre mesi di credere realizzeró qualcosa di straordinario (il che è alimentato da film, cartoni animati ed una fervida immaginazione)
– devo amare fino al vomito. Al cattivo buon senso. All’idealismo. Devo amare. Proprio devo. (Così quella sensazione di vuoto, o di troppo, o di carente permane costante ed imminente)
– scrivo i miei stati più reconditi giocando a tortuose allegorie ma dicendo verità meglio che alla mamma. Trasformo il piatto e discusso social in un psicanalista d’avanguardia. Ma così non accumulo verbi. E non uccido.
(Fine prima parte).