Quelli della terza la chiamano Lucertola. lei si sdraia pancia in sù verso il sole. sembra accecata con gli occhi neri. ma resta lì, immobile, per ore. e sfoglia un libro. rotola le pagine sul polpastrello mettendo una pausa tra la riga prima e quella da capo. è bellissima. quando si sposta la luce e l’ombra la sfiora appena sguscia via. si alza. toglie da dosso il respiro del cemento. fischia. e se ne va. ho intenzione di chiedere a Lucertola come si chiama per davvero.