Ti ho cercato nel buio con la torcia. ho ripercorso la strada avanti ed indietro almeno dieci volte. ho spostato con la punta del piede ogni fascio d’erba. ti ho chiamato “Lena” a fiato lungo. ho fischiato. ho ascoltato l’aria ed i suoi suonatori. è notte. con il dito sotto al cuscino custodisco la tua piccola carezza. a domani, Lena.
Samanta Cinquini
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