non ho ode abbastanza per chi resta a guardare. ti porto sul grembo all’indietro. si rovesciano i capri. si alzano le campane. suonano a festa, la festa dei ciechi. dei sordi. dei menomati. voglio mangiare tutte le gobbe. sei pesante e sudo. per il niente e per coloro che indicano. non sei chi dicono, fantoccio e giostra delle meraviglie – veni qui e riempi di latte i poeti. cantate alle perle equazioni poichè esse nascono da parassiti. madonna che nutri il gallo e Giuda, madonna amica della Maddalena, madonna morta e non risorta – madonna piangi perchè mi hai esaurito i piedi ed io ho conquistato il mondo. ed ora vi dico, unitevi in processioni ed andate – camminate finchè vi sarà parso inutile quello che avete lasciato. questa notte pensate alla vittoria. alla fatica. alla bellezza. del brutto baco di seta affamato futura falena. dei folli matti linciati dimenticati. e fate piano. rallentate le finestre. ed abbiate sete.
Samanta Cinquini
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