Mia madre ha le dita grosse. Con l’uncinetto è una saetta. La mattina dopo il rosario ed il ferro da stiro prende il filo, la matassa di cotone; strofina i polpastrelli e si mette in posizione. La tenda con la madonna e tutti i santi ricamati porta in casa quello sprazzo di luce che fa bene anzi meglio all’ordito. Il telefono squilla “è pronta la bandiera”. Lo so; tu non ci verrai a vedere questa cosa e nelle preghiere ancora ti chiedi perché sia nata storta ma con me lasci le mani. Ci troviamo al varco, nella veglia; e sul sudore sento l’odore del detersivo di casa – “mamma” ti chiamo e sono figlia e ti sono grata e differente prego d’essere per te un giorno gloria.
Samanta Cinquini
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