Esistenzialismo da spiaggia

“davvero; finché non saremo morti. senza restare succhiati. e come si fa? a contenere il boato senza disfare gli argini? intanto vieni qui … sotto l’ombrellone dove l’ombra protegge i miei show!”

Assomigliare alle code

Mi vedi davvero cosi? mentre me ne vado eppure un’altra parte resta. C’è prepotenza e nostalgia. Il desiderio di assomigliare tanto più alle code. Si alza la marea fino al castello di sabbia.

Un biglietto per la Toscana

Partiamo. Non l’ho mai fatto. All’improvviso. Andiamo dietro ai colli toscani. E vediamo se cambia l’odore della pelle umida. È l’età delle scelte sbagliate; anche. Almeno si rida. Fino ai denti affaticati. Domani sarà un’altra vita.

La libertá della mia stampella

Senza te. Di nuovo. Sarà come vedere se sono diventata grande. Se c’è abbastanza profondo perché possa tornare anche dopo lo stormo distante. Terrò vicino il piede che esce, e le cose – quelle cose che ci hanno fatto tanto arrabbiare – terrò vicino i tuoi dubbi e le braccia lunghe. Voglio vederti vivere. Ma fa male guardare vivere un pezzo fuori. Non sarà necessario imparerò dove mettere il metronomo. Così capiterà voltandomi di ritrovarti esattamente al mio zoppicare. Arrogante e timido. E saprò ridere e saprò rivalutare l’intermezzo e noi saremo come aria.

Proteggere un germoglio

Ho un piccolo, zuccherato ed esile segreto. Come un guscio mi pervade appena tanto basta per togliermi dalla grandine e dal sole cocente. Oggi; si è mosso piano ed è entrato fino a parer vero. Mi sento attraverso un cristallo appeso fra il bordone del letto ed il baffo del vetro. Fuori é estate. E qui c’è del mare nel lavandino c’è del mare … ed il mio piccolo, zuccherato ed esile segreto.