Gravitá e forbici contro farfalle e capelli. (stinti)

Caro Sigmund Freud: Mi ha condotto in un prato. Grondano farfalle. Intatte. Ma senza aria nelle ali. La gravità le schiaccia a terra. E loro restano immobili. Stupende. Molte bianche. Di un candore che brucia il fissarle. Qualcuno ha delle forbici pesanti. Sulle punta arrugginite. I manici sono in ottone. Sembrano maniglie. Se mi volto appena mi guardo riflessa. Piango. Perchè mi tagliano i miei adorati capelli. Li vedo scendere. E lasciarsi inghiottire dall’umido. Piango. Però non lo sento il rumore del pianto. E cosi apro qualsiasi cosa riesca ad aprire e sbraito il pianto per farmi sentire. Dai ragazzini. Al di là dello steccato. Niente. Presto sono afona. E rasata. Resto in piedi fino l’alba. Adesso sola. Con le ciocche rosse (tinte), erano tinte; ed aspetto.

La distanza tra l’uovo ed il guscio

di che consistenza è fatta la carne? per quale sesso prova passione oppure ribrezzo? dove è arrossata? dove i segni aggiungono l’anima? potessi talvolta schiacciarmi contro l’apparenza e divenire macchia. senza bordo. e senza appoggio. potessi capire qualcosa di questo guscio, di questo involucro, di questa materia molle che mi riveste in lontananza. potessi provare ad agirlo veramente il corpo.

Non cedo alla scepsi

La distanza minima sta fra il gomito e la mano dicono. Dicono anche l’esclusività generi caos. Con la spietatezza amiamo profondamente. E la cura ci riempie la bocca ma imperversa braccia conserte addirittura ritratte. Allora rischio e cerco il sentimento deriso a sentimentalismo. Azzardo baci, carezze, e l’ovunque sentire. Volta alla grazia, alla mitezza nonché alla disponibilità. Credo infinitamente nel mignolo che stringe una promessa. Si.

Tiresia è rosa

Ho visto Tiresia rosa con dei segni contenuti dentro il cappuccio bianco. Muoveva le braccia come fossero armi deposte sopra chili di cadavere e parlava ai molti. Per la prima volta mi pareva esattamente donna travestita per disconoscimento. Ti ho amato senza sosta barbara nella terra dei fratelli. E mi sono riconosciuta così a fondo da dimenticare le ragioni del suicidio.