Non chiederai perfezione

il maestro è un uomo. e se l’uomo ti guarda il maestro non dorme. l’allievo maturo non chiede all’uomo la perfezione. senza fare domande, accende il fuoco e guarda l’uomo piangere. tutte le sue (loro) lacrime. aspetta. il maestro prende in braccio il proprio uomo e l’allievo. esce nella neve. e nudo attraversa le montagne. perchè il fuoco lo arde e solleva da ogni avversità. il maestro ti ama. non ti salva. ti permette di salvarlo. se puoi. cosi ti amerà ancora. e potrà aprire la bocca del leone per togliere piano la tua mano finita dentro.

Il posto della Luna

La luna si accorse di essere appiccicata al cielo. E provò a sbattere la coda per cadere in mare. Il marinaio si era perso. A testa in su guardava la luna agitata. Cantó ogni verso imparato per bocca delle sirene alla luna. La luna si calmó. Si guardarono quella notte finché il cielo mangiò la luna. Il marinaio raggiunse il porto appena fu giorno. Aveva nell’occhio destro un puntino o forse una virgola. La coda aveva trovato il suo posto. Ed il marinaio la sua rotta.

Ieri il tavolo si é piegato

Cara, il tavolo è sghembo. Ha una tacca nelle gambe. Così pare sempre in bilico. Ti ricordi? Avevi picchiato la testa molti anni fa. Cadendo. Che risate. Non abbiamo voluto cambiarlo. Il legno ha l’odore dell’Atelier. Della prima volta. Anche di lui, del padre, di ogni “grande altro”. E poi il tavolo, sotto; sulla pancia rovesciata conta 38 crepe. E tu ancora, hai voluto tenerlo. Perchè ha l’odore del canale, della poppa, e delle margherite. Ieri il tavolo si è piegato. Lo giuro. Ha fatto una curva. Se entri di lato, nella stanza, pare rovesciato. Ma è un’effetto ottico. Il tavolo adesso è rotondo. Almeno una componente del tavolo. Sarà stata Sheila. Dio solo sa cosa combina da sonnambula. Intanto vado a prendere le stoviglie perchè non credere il tavolo resta lì. Perchè ha l’odore delle sedie, dei bottoni, di Cadmo ed Harmonia, di noi.

Sapró perché ti vedo

sono stata lasciata. perchè ho la capacità di vedere. perchè non ho la capacità di staccare. le retine gonfie. il cuore dimena. adesso fa male. un male cane che abbaia solissimo. andrà meglio. e saprò perchè ho tanta acqua vicino le pupilla. e saprò perchè vedo.

Qualcuno che sempre ti guarda

da grande voglio fare il poeta. crollano le case. e la gente si spara. e tu cosa vuoi fare da grande? il poeta. si. perchè non sono nato medico. non posso salvare i corpi. non sono nato muratore. non posso ricostruire le case. non sono nato diverso. sono nato poeta. a me sta guardare. osservare. e farmi sempre trovare. disponibile. ad essere un poeta? si. e cosa fa un poeta? forse niente. però c’è. dietro la porta dovesse essere rimasta solo una porta piantata nel fango il poeta c’è e ti guarda e ti dice perchè sei bello. ancora. sei bello. ed insieme ancora siamo belli. da grande voglio fare il poeta.