Apparentemente sola
E la notte ha le dita piccole s’infila dove persino l’aria fatica – così ti parlo ad occhi chiusi sul nero diffuso dei grandi ritorni a casa e spero di vedere un lampione, un uscio, qualcuno venirmi incontro. Perché ho una, due, fino dieci ombre alle spalle – intorno. Farà giorno. Conto l’asfalto più chiaro, l’erba più lucida, il cielo più mosso; conto la fatica sulle palpebre e sogno i contorni delle cose. Che siano presto più nitidi. Resto all’angolo del letto con la maglietta e le gambe nude penzoloni. Apparentemente sola.