Dammi il tuo coraggio, fratello

” Caro, Lo so; scegliere di aver fede riguarda quella parte del Noi bambino tradita dalla fatina dei denti. Lo so; chiederti di non essere vanesio significa non aspettarti niente. Lo so; guardarmi con gli occhi del cieco vuol dire avere coraggio. Lo so; sperare tu smetta di preoccuparti implica conoscerti dal principio. Fratello mio, amato mio, amico mio. Siamo nati con l’anima rivolta verso il fuori. Non abbiamo scampo. Riconosciamoci. E tralasciamo il superfluo”

Dizionario poetico. Di genere arbitrario.

SGANGHERATO: Fuoriesce dalla rettitudine per trovare nell’obliquo, nella crepa, nella mancata definizione una ragione di senso massimale alle pieghe della vita. Se esperito lo “sgangherato” ha un’accezione positiva. Che tende al sublime. Al Deinos. Dedica ad un padre che ama senza paura

A due ragazze

dedica a due ragazze. due femmine sbucciate. con la famiglia sgangherata. che vengono dai maschi. dal tradimento, dal sesso affamato, dalla paura, e dalla sensazione di essere sempre meno. di meno. dedica a due ragazze che si sono viste. guardate. e riconosciute. ed iniziano una storia d’amore. non contro gli uomini. non contro le famiglie. ma per sentirsi di più. sempre di più. dedica a due ragazze coraggiose. una è la mia migliore amica. e sono fiera, molto fiera di Lei.

Il cannibale contro la merce

nel sistema dei certificati con l’inchiostro. i tulipani sono più alti della gente che passa. diventiamo piccoli e cose. prestiti, consumatori, pubblico, ente, e professione. se esiste una via di scampo quella è fatta del contrario. non si tratta di essere sovversivi. piuttosto di provare nostalgia per l’essere umano. no, niente buonismo. preferisco il cannibale al contabile.

Non sentiva la musica, ma vedeva piú degli altri

C’era una volta una donna. I denti non erano piu di latte. La pelle aveva dei peli. Aveva come tutte – ogni parte del corpo. Fra le gambe il fiore più profumato. Eppure Lei non sentiva gli odori. Ne dentro. Ne fuori. Non sentiva la musica. Allora aveva imparato a vedere – vedere più degli altri. Perchè gli occhi li aveva ed il cielo aveva voluto mischiare del suo celeste col celeste terreno. Ma restava monca. Superdotata ed allo stesso tempo menomata. Faceva male. Un giorno pensò allora di voler appendersi a testa in giu. Forse la corolla sarebbe uscita di più. Forse qualcosa sarebbe cambiato. E ci sarebbe stata tutto il tempo a costo di far defluire l’intero contenuto rosso del corpo.