Fare i conti con quel che resta

si capovolge. ancora. l’ordine ideale delle cose. degli eventi. si fanno i conti con lo scarto. con quel che resta. piangi. e sei più bella. come lo sono i lepidotteri allo scadere. pieni di meraviglie presto aria, presto stupore sulla bocca del vento.

Silenzioso Lui é tornato

la lira fra le gambe tuona e le giovani menadi come gru si alzano sul livello del mare. è tornato Dioniso, soltanto fa meno rumore. siate pronti ad aprire i cancelli, non abbiate timore e preparate del miele con lo zenzero per bagnare i cavalli.

Tra il credere ed il fare

non credere in qualcosa. semplicemente fai in modo che accada. perchè diciamolo – retorica per retorica – non siamo nati per morire ma per incominciare.se il tempo è dedito alla sopravvivenza arriverà qualcuno lassù e toglierà le stelle dal cielo. allora sarà davvero tutto troppo buio.

Hai aperto tutte le tende

così. dolce gialla meraviglia mia. mi sei capitata a forza davanti le macerie. e ti ho trovato invincibile. più forte della resistenza. hai aperto tutte le tende. hai chiesto persino alla notte di farci luce. per farmi vedere quanto è bella la dichiarazione. e sia, ho ricordato la gioia del disumano stare insieme – grazie a te ostinata bipolare.

A garanzia che sia possibile

Maestro. Quanta meraviglia, poesia, sudore in questa parola? Parola-nome, potente e miraggio ed acqua. Parola-eroe, scheggia nelle fessure aperte e miele sulla bocca. Semi chiusa, rilasciata. Con l’aria che canta, e tace. Maestro.