I motivi della resistenza

L’altro m’incombe. io resisto. se Dio esiste, esiste il diavolo. però esiste. quindi se c’è il male – accade distante il prossimo, anche. torno alla letteratura russa ed alle mie ingenuità. un principe piange e fa lo stesso mio rumore. tra poco gli stormi dovranno prendere la rotta di casa. e tanto sale avrà fatto una pozza. scriviamo la lista dei miracoli. e si lanci una monetina d’oro. io resisto.

Il destinatario dell’amore

chi ama, continuamente perde la ragione. voler essere per l’altro senza possedere alcunché. e sempre più si ama l’altro, sempre più si allontana il primo fallito amore. ossia sé medesimo. vi é nell’egoismo un luogo necessario. se ben misurato.

nonostante chi abbandona

sono tornata a casa. dove il cielo non crolla. dove la terra non si ritira. dove le erbacce hanno nomi latini. dove le mani, fanno le mani. ed ho bagnato le radici. il mio arbusto cresce. adesso – ti chiedo di avere la forza – per non fare distinzione. ti chiedo la coerenza, il coraggio e la meraviglia. sono pronta. quanto meno, sono all’erta. e non ho nessuna intenzione di perdere la speranza. anche se fa male – averne tanta, tantissima; abbastanza per coloro che abbandonano.

I collegamenti al cielo

se le pareti fossero fatte di ovatta. ma crespa. e si chiudesse all’improvviso ogni via d’uscita. resterei così sollevata e costretta. proverei a respirare con il capo verso l’alto. sicura si trovi un buco in mezzo al bianco sporco – collegato al cielo. a te. e mi basterebbe. per superare la fine delle ragioni. tutto ha un costo molto grande eppure da qualche parte c’è sempre qualcosa collegato al cielo. altrimenti si perde il senso. e no, non si può. non si deve. inizierò a suonare la chitarra – mi chiamavi così, la tua chitarra – con quel dialetto milanese misto alla lingua dei pescatori. ti voglio bene.