Come puoi restare nell’ombra?

come puoi restare nell’ombra e non far quel passo fuori dal nero per accendere il lume e farmi tornare a dormire serena? il mio mostro nell’armadio è lo stesso nel tuo – e se esce di giorno non basterà un falò ad accecarlo

Zitti per favore

zitti. non accumulate dei nomi per la calunnia. ci vuole silenzio. non sono gli uni piuttosto che gli altri. si accendano tutte le candele in nostro possesso e si proceda al pianto. che il coro si sollevi e possa bucare l’opinione pubblica. siamo solo questo. acqua, sale e sangue. e siamo la stessa identica patria.

L’una é bella, l’altra cade

siamo come in due. l’una è bella. e danza. l’altra cade. e stonata intona. e siamo celesti. mariane. e senza sepolcro. abbiate cura di noi come di sante violate dal codice perchè altrove già ci bruciano vive e ci chiamano streghe. noi – oracoli senza bilancia. vostre figlie. vostre madri. vostre guerriere. e vostre pellegrine.

Il simposio femminile

“venite tutte, signore. sedete – vi prego – di fronte l’argento e preparate la banda per l’oro. abbiate preso cura delle corde bianche in gola e siate pronte ad assaggiare lo spartito. vi sarà chiesto di parlare all’abbondanza e piangere il sacrificio. lasciate a casa le croci, il sudario, ed il paragone – vi troverete al simposio femmine ed Atena non tarderà a raggiungere le oppresse. si ricominci dalla memoria e chi può infili nell’ago la conclusiva trama della terra”

La nostalgia mi da speranza

dallo stato di diritto allo stato di moneta. dall’artista libero all’artista mercante. dalla grazia all’economia. dalla mitezza all’arroganza. dagli occhi liquidi all’iPhone. dagli affetti alle statistiche. dalla poesia all’happy hour. trovo straordinario provare nostalgia. mi fa sperare nella fuga.